CACCIA AI TESORI NASCOSTI

La “Caccia ai tesori nascosti di Ravenna” è la sfida di benvenuto del Master. La gara è pensata per stimolare l'immaginazione degli studenti, divisi in squadre, e strutturare percorsi turistici attraverso luoghi dal grande potenziale comunicativo e interesse storico, ma attualmente scarsamente visibili – anche in senso letterale – nell’attuale panorama cittadino.

Mappa di Ravenna

La sfida che proponiamo ogni anno ai nostri studenti il primo giorno di Master si sviluppa in più step. Nella prima fase gli studenti esplorano la città e in tempo reale rispondono ad una serie di quesiti sui luoghi da visitare, le cui risposte li aiutano a raggruppare in una delle seguenti tematiche:

  • I monumenti invisibili
  • L’arte dimenticata
  • La città si trasforma


Successivamente l'idea è quella di uno sviluppo diacronico dei percorsi individuati, in cui, a una prima embrionale elaborazione immaginata all’inizio dell’esperienza del Master, possano seguire ulteriori tappe di approfondimento e confronto man mano che la consapevolezza degli studenti nell’ambito della valorizzazione matura. L’obiettivo finale è quello di realizzare proposte concrete e strutturate realmente utilizzabili dalle istituzioni e dagli operatori del settore, secondo un modello tecnico e concettuale che sia applicabile anche ad altre realtà territoriali. 

Gli edifici, i luoghi, gli oggetti d’arte inseriti nella Caccia al tesoro rappresentano solo una parte del considerevole bacino culturale ravennate, che rischia di passare quasi inosservato rispetto ai celebri monumenti “Unesco” della città. La creazione di un fil rouge di collegamento tra alcuni di questi luoghi sarà perciò un utile motore per la moltiplicazione dell’offerta del turismo culturale ravennate, non solo attraverso questi primi tre suggerimenti, ma, per loro tramite, numerosi altri che si potranno sviluppare con le stesse modalità.

L’approccio alla costruzione e alla fruizione di questi percorsi prevede una fondamentale componente tecnologica, nata grazie alla collaborazione con il FrameLAB del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna. La Caccia è infatti basata su una mappa cittadina navigabile, in cui, a ogni punto del percorso, è collegata una breve scheda di contestualizzazione con immagini e principali informazioni storiche. Si tratta di un format ormai piuttosto comune nel novero delle innumerevoli applicazioni disponibili, a cui però si aggiunge il fondamentale vantaggio – soprattutto per l’utente finale – di uno sviluppo che nasce dal puntuale e continuo confronto tra docenti di discipline umanistiche ed economiche e studenti.