Il Master in Comunicazione storica realizzato dall’Università di Bologna si propone di formare Specialisti in Comunicazione storica il cui titolo universitario è legalmente riconosciuto. Si tratta della formazione professionale di una figura attualmente non presente nel panorama aziendale e nei quadri degli enti pubblici territoriali.
Nel contesto contemporaneo dove la storia è sempre più al centro del dibattito culturale e politico e dove la storia è diventata anche forma di rappresentazione e promozione di un ente o di una azienda, la figura professionale di Specialista in Comunicazione storica è pensata per queste nuove esigenze.
Una corretta valorizzazione del patrimonio storico di un ente territoriale rientra nella buona amministrazione e si concilia con le finalità alte della politica che è quella di migliorare la coscienza civica dei cittadini e di integrarli nello spirito della comunità attraverso la conoscenza delle sue radici.
Le competenze che saranno attivate abbracceranno più livelli e lo Specialista in Comunicazione storica potrà essere impiegato anche per attività di mediazione culturale e sarà in grado di valorizzare le iniziative culturali e i progetti di formazione varati dall’Ente. La Storia in questo contesto sarà abbinata allo studio dei canali di diffusione delle informazioni, alla forma corretta e al tempo spesso più efficace da dare alle notizie.
Lo Specialista in Comunicazione storica riceverà una formazione che potrà sfruttare nel medio e lungo periodo, potrà essere impiegato per gestire sia singole iniziative sia l’immagine d’insieme dell’ente e/o dell’azienda.
Il preminente ruolo della formazione
L’alto numero di laureati in discipline umanistiche Il numero principale di laureati in Italia e – in linea – anche in Emilia-Romagna proviene dalle Facoltà umanistiche. Questa mole di persone si affaccia sul mercato del lavoro potendo orientarsi su un numero limitato di sbocchi. Abitualmente è l’insegnamento ad offrire a questi laureati l’opportunità di inserirsi dentro ad un contesto coerente con i propri studi.
L’obiettivo che sta alla base di questo master nasce dall’esigenza di produrre una formazione professionalizzante post laurea per tutti coloro che hanno conseguito un titolo di indirizzo umanistico.
Deficit di conoscenza nel campo della Comunicazione
Normalmente ciò che manca nei corsi umanistici in Italia è l’attenzione verso le sempre più inglobanti e onnivore discipline della Comunicazione. Alcuni corsi di laurea hanno cominciato seriamente ad affrontare questo tema, ma essi restano un’esigua minoranza nel campo umanistico. Inoltre, anche nei corsi universitari di Comunicazione, è assente l’attenzione rivolta al piano operativo (saper fare, sapere realizzare) che è sempre più necessaria data la natura dei nuovi mezzi di comunicazione. La nuova comunicazione è in sostanza geneticamente correlata con un ambito operativo: conoscerla non significa ancora praticarla.
Gli sbocchi della Comunicazione
A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, nei Paesi occidentali il settore che ha registrato i più significativi incrementi di occupazione è quello legato alla comunicazione.
Il mercato della Storia
La nostra epoca ancora risente degli strascichi legati alla fine delle vecchie ideologie ed è alla ricerca di nuovi valori. In questa transizione si manifestano segnali di rifugio dentro a sistemi chiusi e divisioni etniche, percorsi antitetici con il flusso inarrestabile degli eventi.
Allo stesso tempo la storia si sta dimostrando uno straordinario bene-rifugio, sia come consolazione verso il passato sia come semplice elemento di fruizione (la storia come fiction), ma questo processo altro non è se non un abbellimento o un connotato di un impianto narrativo.
La domanda di storia/di storie è in sostanza elevata sul mercato, sia sul fronte editoriale sia sul fronte delle produzioni audiovisive, andamento che è culminato con la nascita del primo canale tematico digitale e satellitare di Comunicazione storica: RAI-STORIA.
Ne consegue che
– occorre realizzare una sintesi operativa tra storia e comunicazione;
– occorre fornire una formazione storica scientificamente appropriata (senza forzature, ideologizzazioni e omissioni) per formare la coscienza civica e per insegnare la tolleranza;
– occorre far capire come la storia metta in relazione e in armonia le persone con il proprio territorio sia conoscendone le evoluzioni sia recuperandone i significati;
– occorre trasporre la scientificità della storia nel linguaggio della comunicazione.
Perché questo master?
Nella nostra epoca, ormai concordemente definita come società dell’informazione, le discipline legate alla comunicazione sono al centro di un intenso ripensamento scientifico. L’antropologia come la linguistica, la sociologia, la psicologia e la scienza della politica stanno ampliando i fondamenti della loro disciplina verso il settore della comunicazione.
In ambito anglosassone i communication studies sono al centro di una proliferazione di corsi di laurea basati essenzialmente sull’interazione delle discipline più classiche con la comunicazione perché le nuove modalità di fruizione del sapere, favorite dai nuovi strumenti e dalla maggiore facilità di accesso alle fonti, finiscono per modificare, in parte, i fondamenti delle discipline che ne sono investite.
La storia ha sempre avuto un ruolo privilegiato con la comunicazione, intesa anche nel senso più tradizionale, già a partire dall’antichità come forma di legittimazione del potere, come elemento di saggezza (la storia maestra di vita) dal quale discende la vocazione mai sopita di utilizzare la storia come tribunale del passato: la storia che giudica, la storia che assolve, per utilizzare lo splendido titolo dell’opera di Marquard e Melloni.
È sempre stato piuttosto ignorato, nello statuto della storia, il suo elemento narrativo che prelude a una fruizione vasta del fatto storico, non chiusa allo stretto ambito degli specialisti. La funzione narrativa della storia era stata individuata da Benedetto Croce, ma non sviluppata nelle sue ricadute sul pubblico né dallo stesso Croce né dai suoi successori.
Le istituzioni, centrali o locali, sono continuamente chiamate a confrontarsi con il passato, appartengono a quella ristretta minoranza che statutariamente attua e sviluppa strategie, sono parte di una comunicazione pubblica che investe anche la storia.
I meccanismi di comunicazione storica delle istituzioni si devono confrontare con le regole dell’opinione pubblica, con i canali privilegiati di passaggio, ma possono agire sul grande mercato della storia aderendo ai principi comunicativi richiesti, nel rispetto della qualità scientifica dei contenuti.
È questa in sostanza la finalità del master: non soltanto costruire linguaggi ed eventi di alto profilo, ma svelare i meccanismi che preludono alla più ampia ricezione delle proprie iniziative (notiziabilità, mercato editoriale, valore simbolico e referenziale).
La formazione che risulta necessaria per raggiungere questi livelli deve partire, innanzitutto, da una accurata conoscenza delle fonti con le quali si costruisce il lavoro storico riflettendo su: l’origine, l’allocazione, la natura delle fonti così come sul potere di infigimento e le tecniche di manipolazione delle fonti. Nell’odierno contesto le fonti storiche (in conseguenza della digitalizzazione, del web, delle esigenze televisive) sono proliferate con progressione geometrica e con altrettanta crescente noncuranza vengono utilizzate.
L’obiettivo di formazione è finalizzato ad abilitare nei partecipanti più competenze (quindi un saper fare) che parte dall’opera storica per arrivare a formati di tipo diverso, con diversa finalità e pubblico: la didattica della storia, il romanzo storico, la fotografia, l’immagine in movimento (documentaria e di finzione), i criteri espositivi dei reperti antichi e contemporanei (all’interno di una nuova definizione del contesto museale), il sito internet a carattere storico, il gioco storico a carattere ludico ed educativo.
Il master in Comunicazione storica intende fornire un profilo teorico e professionalizzante di alto livello nel quadro di un’elevazione civile della sfera pubblica.