Direttore del Master
Enrico Pitozzi è docente presso l’Università di Bologna. Ha insegnato nelle università di Venezia (IUAV) e Padova ed è stato visiting professor presso le università di Parigi, Montréal, Valencia e Francoforte.
È codirettore – con Ermanna Montanari – del centro internazionale di vocalità «Malagola», fondato a Ravenna. È membro del Comitato Scientifico per lo Spettacolo della Regione Emilia-Romagna (LR13/99 art. 6 - Giunta regionale del 12/07/2021, DGR n. 1118/2021). È membro del «MeLa research lab» dell’Università Iuav di Venezia, del «Sensory Studies» della Concordia University (Canada) e del progetto « Extended Reality Research and Creative Center» dell’Université Côte d’Azur de Nice (Francia). È membro del comitato scientifico della collana «Corpi» presso l’editore Quodlibet, delle riviste «Percées - Explorations en arts vivants» (Canada), «Map D2 Journal - Map and Program of Arts in Digital Dance and Performance» e «Moringa» (Brasile). Ha animato il seminario interno alla 37° Biennale del Teatro di Venezia 2005 diretta da Romeo Castellucci. Ha partecipato nel maggio 2013 – in qualità di docente – al progetto Biennale danza College della Biennale di Venezia, Settore Danza, diretto da Virgilio Sieni, con il quale collabora anche per la Biennale Danza 2014. Ha diretto, con la coreografa Simona Bertozzi, il progetto di formazione «Volcano» presso l’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino. Tra le pubblicazioni recenti ricordiamo Magnetica. La composizione coreografica di Cindy Van Acker | La composition chorégraphique de Cindy Van Acker | The choreographic composition of Cindy Van Acker, Macerata, Quodlibet, 2015. Bodysoundscape. Perception, movement and audiovisual developments in contemporary dance, in Yael Kaduri, The Oxford Handbook of Sound and Image in Western Art, Oxford University Press, 2016; Acusma. Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari, Macerata, Quodlibet, 2017. Il numero monografico Teatri del suono della rivista «Culture Teatrali», n. 27, annuario 2018, con Isabelle Choinière e Andrea Davidson, Through the Prism of the Senses. Mediation and New Realities of the Body in Contemporary Performance. Technology, Cognition and Emergent Research-Creation Methodologies, BRISTOL, Intellect Books, 2019 e con Ermanna Montanari, Cellula. Anatomia dello spazio scenico | Anatomy of the scenic space, Macerata, Quodlibet, 2021.
Insegnamento: ESTETICHE DELLA SCENA INTERMEDIALE | CREATIVITA’ E PROCESSI D’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Attore, regista e filmmaker nel Teatro delle Albe di Ravenna
Si avvicina alla compagnia del Teatro delle Albe fin da adolescente partecipando ai laboratori della non-scuola, pratica teatral-pedagogica creata da Marco Martinelli. Nel 1998 viene scelto per interpretare uno dei dodici “palotini” dello spettacolo I Polacchi, testo e regia di Martinelli, e da allora entra a far parte stabilmente del Teatro delle Albe e prende parte a numerosi spettacoli della compagnia.
Dal 2001 è guida nei laboratori non-scuola. Dal 2003 si occupa di video, realizzando proiezioni per la scena o “traduzioni” in video di molti spettacoli del Teatro delle Albe e documentari su esperienze teatrali della compagnia in giro per il mondo.
Workshop: DOCUMENTARE LO SPETTACOLO DAL VIVO E I SUOI PROCESSI DI CREAZIONE
È un consorzio che unisce l’esperienza e le competenze maturate in decenni di collaborazione da Fondazione Ravenna Manifestazioni / Ravenna Festival, BH Audio, Il Video e Italiafestival nell’ambito delle tecnologie audio e video al servizio dello spettacolo dal vivo.
Il team di DIGITALIA unisce la passione per la grande tradizione italiana dello spettacolo dal vivo a una nuova visione per il futuro della musica e delle arti performative.
Accettando la sfida del digitale, il consorzio Digitalia ne fa propri gli strumenti per offrire una nuova esperienza della cultura, grazie alle alte competenza acquisite nell’ambito dell’amplificazione e dello streaming live e on-demand. DIGITALIA si propone non solo di realizzare riprese audio e video di spettacoli dal vivo, ma anche di assumere incarichi da privati o enti pubblici, informare e sensibilizzare addetti ai lavori e pubblico sugli sviluppi del settore, formare figure professionali specializzate, promuovere la digitalizzazione dei teatri, la ricerca e l’analisi a supporto dell’innovazione.
Attraverso il sistema MLG creato da DIGITALIA, lo streaming Audio Immersivo restituisce allo spettatore a distanza un ascolto straordinariamente fedele all’evento live, ricostruendo e rispettando la spazialità degli eventi documentati.
workshop: TECNICHE DI RIPRESA E TRASMISSIONE IN STREAMING DELLO SPATTACOLO DAL VIVO
Regista e Artista
Si è formata come regista/artista visiva presso l’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs de Paris e come videoartista presso l’Università di Tokyo. Ha lavorato nel mondo dell'animazione, della fiction e della produzione audiovisiva. Si è unita ad Arnaud de Mezamat nella creazione di Abacaris Films (1993). Insieme o separatamente, hanno realizzato più di venti film documentari su temi che vanno dagli eventi sociali e storici ai film dedicati ai diversi ambiti della cultura (teatro, danza contemporanea, musica, arti visive, letteratura). È in particolare autrice/regista di tre film, trasmessi in diversi festival e su ARTE, dedicati al lavoro del coreografo Saburo Teshigawara: Saburo Teshigawara, Danzare l'invisibile (2005), IN PAGE (2006) e, codiretto con Arnaud de Mezamat, PARA-DICE (2006). Per questi lavori ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali come: Primo premio al festival internazionale "Coreografo Elettronico" Napoli 2004; Dance On Camera New York 2004; Festival d'Automne Parigi 2005; FIFA Montreal 2006; ReelDance International Dance On Screen Festival, Australia 2006.
È stata anche lettrice presso il CNC e la commissione televisiva della Procirep, société civile des Producteurs de Cinéma et de Télévision.
Workshop: DALLA SCENA ALLO SCHERMO: LINEAMENTI DI REGIA
Artista, fotografo e direttore della fotografia (Studio Azzurro)
Fabio Cirifino, Paolo Rosa (1949-2013) e Leonardo Sangiorgi danno vita alla formazione Studio Azzurro nel 1982; un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive dei nuovi linguaggi tecnologici. A loro si aggiunge, dal 1995 al 2011, Stefano Roveda, esperto di sistemi interattivi. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni. È così che Studio Azzurro prende la forma di un laboratorio di ricerca artistica spesso paragonato a una bottega rinascimentale.
La ricerca artistica, all’inizio, si orienta verso la realizzazione di videoambientazioni, in cui viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, perseguendo l’intento di rendere centrale lo spettatore e i percorsi percettivi in cui è iscritto. Queste sperimentazioni sono applicate anche alle arti performative, con le quali si avvia un percorso negli stessi anni. L’integrazione tra azione teatrale e immagine video si realizza con l’invenzione della doppia scena, ovvero l’interazione in diretta tra corpo dell’attore e spazio virtuale del video (Prologo a un diario segreto contraffatto 1985, La Camera Astratta 1987 con la Gaia Scienza). Con la fine degli anni Novanta, la scenografia diventa proiezione, in parte interattiva, assumendo una valenza che va oltre la semplice rappresentazione: i corpi danzanti interagiscono quasi ininterrottamente con l’ambiente circostante, rendendolo dinamico (The Cenci 1997, Il fuoco, l’acqua e l’ombra 1998, Delfi, cantata 2016). Dall’inizio degli anni Duemila, a questa ricerca si affianca il bisogno di un confronto con il territorio, con la sua identità e la sua memoria. Parallelamente alle opere di ricerca e a quelle commissionate, Studio Azzurro ha documentato l’attività di altri artisti, più o meno affini al suo orientamento. Ne è nata una consistente collezione di Videodocumenti che testimoniano momenti particolarmente prolifici per la storia culturale di Milano e toccano il mondo dell’arte, della poesia, dell’architettura, del teatro e della musica. In particolare, il festival Milano Poesia 1988-92, la rassegna di mostre che Fondazione Mudima ha dedicato a Fluxus (1990-94), le prime Lezioni di Industrial Design al Politecnico di Milano.
Workshop: VIDEODOCUMENTI
Professore associato dell'Università di Bologna
Presso l’università di Bologna svolge ricerche nell'ambito della storia dell'arte contemporanea e degli studi visuali, con una concentrazione sul rapporto tra arte contemporanea, media e tecnologia. Sviluppa una particolare attenzione per temi quali il postmodernismo, le pratiche collettive, le sperimentazioni mediali e l'impatto dei personal computer e di Internet sulla cultura visuale. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano il libro Art vs. TV: A Brief History of Contemporary Artists’ Responses to Television (Bloomsbury Academic, 2022); la curatela del volume GMM – Giovanotti Mondani Meccanici: Computer Comics 1984–1987 (NERO, 2021); varie voci per Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, a cura di Vincenzo Trione e Valeria Della Valle (Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, 2021); e saggi monografici per riviste accademiche o cataloghi di mostre su Public Movement (PAJ, 2018), Lizzie Fitch and Ryan Trecartin (Fondazione Prada, 2019), USCO (Visual Culture Studies, 2020) e Susan Kare (Imago, 2022).
Insegnamento: ESTETICHE DELLA SCENA INTERMEDIALE
Regista e montatore video
Ha studiato arti visive e dello spettacolo all'Università di Venezia, Bologna, Bordeaux e Parigi3, e attualmente vive a Bordeaux, in Francia. Nel 2012 realizza la sua prima opera di videoarte, insieme al compositore e sound designer Lorenzo Danesin, che continua a essere il primo collaboratore di tutti i suoi progetti. Nel 2015 Boato ha realizzato il suo primo documentario su Jan Fabre. Negli anni ha continuato a collaborare con Fabre, realizzando due film sulle mostre Among Spiritual Guards (2016) e Glass and Bones (2017). Nel 2018 ha presentato al The Segal Center di New York il film THEATRON | Romeo Castellucci, presentato in prima italiana al Biografilm Festival di Bologna. Nel 2019 ha presentato il suo terzo ritratto d’artista un film scritto con Enrico Pitozzi e dedicato all’artista multimediale giapponese Shiro Takatani, selezionato in concorso al FIFA 2019 di Montreal. Del 2019 è anche Rivale, un lavoro a metà tra film e opera, basata sulla musica della compositrice italiana contemporanea Lucia Ronchetti. Insieme a Lorenzo Danesin, ha diretto due film tratti da performance: L'uomo che cammina (2019), una videoinstallazione immersiva basata su una performance paesaggistica di DOM-, selezionata in concorso al FIFA 2020, e Trenodia (2019) a partire dalla performance di arte pubblica partecipata di Mariangela e Vinicio Capossela. Nel 2021 ha fondato 313 film production insieme a Lorenzo Danesin e Laura Belloni.
Workshop: DOCUMENTARE LO SPETTACOLO DAL VIVO E I SUOI PROCESSI DI CREAZIONE
Drammaturgo e regista
È fondatore del Teatro delle Albe insieme a Ermanna Montanari con la quale ne condivide la direzione artistica. I suoi testi sono pubblicati e messi in scena in dieci lingue e selezionati da Fabulamundi e Italian and American Playwrights Project. Numerosi i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti, tra i quali: sette Premi Ubu, Premio Golden Laurel-Mess Festival Sarajevo, Premio Hystrio. Nel 2016 scrive Aristofane a Scampia (Ponte alle Grazie) in cui racconta l’esperienza della non scuola, nata a Ravenna negli anni Novanta e da allora divenuta una eccezionalità pedagogica in Italia e nel mondo. Il libro, tradotto in francese e pubblicato da Actes Sud, ha ricevuto il Prix de la Critique come “miglior libro sul teatro” del 2021. Debutta al cinema nel 2016 con Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, e successivamente realizza - sempre co-firmando il soggetto con Montanari - The Sky over Kibera, Er, ULISSE XXVI e fedeli d’Amore (2021), un film “attorno” a Dante e al nostro presente, proiettato in prima mondiale a Filmmaker Festival e a Expo Dubai 2022-Padiglione Italia.
Workshop: DALLA SCENA ALLO SCHERMO: LINEAMENTI DI REGIA
professore ordinario presso la Shanghai Film Academy, di cui dirige il centro di ricerca
È tra i produttori cinematografici e direttori artistici più influenti a livello internazionale. Tra il 1998 e il 2002, e poi di nuovo nel 2004, svolge l’attività di responsabile del Dipartimento Film e Video di Fabrica (centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton), dove si occupa della formazione di nuovi cineasti e videasti. In questo contesto si precisa il suo nuovo profilo di produttore cinematografico – inizialmente per Fabrica Cinema, la struttura di produzione che crea a integrazione del Dipartimento. Dal 2004 al 2011 è stato direttore artistico della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e dal 2012 al 2014 del Festival internazionale del Film di Roma. Nel 2015 è stato scelto come direttore del Beijing International Film Festival.
Si è occupato anche di produrre film realizzati da registi teatrali, incentivando così l'ibridazione tra mezzi espressivi. É stato produttore, per esempio, del film Grido (2006) del regista teatrale Pippo Debono. Tra i maggiori premi internazionali che Marco Müller ha ricevuto negli ultimi anni: Premio Fondazione del Centenario (Svizzera 2007), Premio della Japan Foundation per le Arti (Giappone,2008), Ordine "Druzhba" di Merito Culturale (Russia, 2010), Premio del Contributo agli Scambi Bilaterali (Cina, 2011).
E' autore di diversi cataloghi e saggi sul cinema d'autore, tra i quali ricordiamo Marco Muller, Elena Pollacchi, Ombre elettriche Cento anni di cinema cinese (1905-2005) (Electa 2005). È autore dei capitoli sul cinema dell’India e dell’Asia Orentale e del Sud-est per la Storia del cinema (sotto la direzione dei Proff. Gian Piero Brunetta e Lino Micciché, Curcio Editore, Roma 1985-1987) e sul cinema cinese per la Historia del cinema (Editora Catedra, Barcelona 1991-94). La sua ultima pubblicazione monografica è un volume di dialoghi con il regista Peter Greenaway Se il cinema è morto, ricominciamo da capo (Accademia di Architettura, Mendrisio 2010).
Insegnamento: PRODUZIONE AUDIOVISIVA PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
Fondatore di BH audio,
BH audio, azienda leader in Italia e in Europa nella fornitura di servizi audio tecnologicamente avanzati per lo spettacolo e per la trasmissione streaming di eventi dal vivo.
Dal 2013, le conoscenze sviluppate da BH Audio li ha portati a sperimentare quella che poi è diventata una delle loro soluzioni tecnologiche di punta: lo sviluppando l’audio immersivo. Lavorando al fianco dell’azienda tedesca d&b audiotechnik, della quale è partner ufficiale, BH partecipa in modo attivo (facendo da beta tester) allo sviluppo di Soundscape una tecnologia innovativa, che consente la perfetta spazializzazione e localizzazione del suono, garantendo un’esperienza di ascolto ottimale – e corretta – ad ogni spettatore. Massimo Carli è tra i fondatori del consorzio DigiItalia.
Workshop: SISTEMI E TECNICHE DI SPAZIALIZZAZIONE DEL SUONO PER L’AUDIOVISIVO E LO STREAMING
Ricercatore presso l'Università di Bologna
Dal 2021 svolge le sue ricerche nell'ambito dell’organizzazione ed economia dello spettacolo, della regia lirica e delle relazioni tra teatro e diplomazia culturale. È Principal Investigator del progetto Migrantheatre/Migration perspectives in Europe (UNA Europa 2021). È stato Addetto culturale presso il Ministero degli Affari Esteri. Per la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO è stato il responsabile della Convenzione per la salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale. È membro del Nucleo di Valutazione della Regione Emilia-Romagna relativa alla L.R. 13/1999 ("Norme in materia di Spettacolo"), triennio 2022-2024. Tra le pubblicazioni recenti, possiamo ricordare «A huge revolution of theatrical commerce». Walter Mocchi and the Italian Musical Theatre Business in South America, Cambridge, Cambridge University Press, 2020 e «A single purpose: the conquest of the foreign art markets»: Theatre and cultural diplomacy in Mussolini's Italy (1919-1927), New Theatre Quarterly, Vol. 38, Issue 3, August 2022.
Insegnamento: LO SPETTACOLO DAL VIVO COME PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE: ASPETTI LEGISLATIVI, DIRITTO D'AUTORE, CASI STUDIO
Autrice, curatrice di progetti intermediali (Studio Azzurro)
Laura Marcolini è Autrice, progettista intermediale e Direttrice artistica e tutor in progetti collettivi. È Cofondatore di Studio Azzurro Ricerca – STRIAZ. Ha studiato Lettere e Storia dell’Arte, lavorando con gallerie ed editori. Dopo un master in fotografia inizia una lunga esperienza di collaborazione come editor, fotografa e photo-editor, producendo testi e materiali iconografici sull’analisi formale e semantica e sulla percezione delle immagini. Interessata al rapporto tra immagini e spazio e alla relazione tra uomo e tecnologie, incontra Studio Azzurro, con cui opera dal 2012, sviluppando progetti, ambienti sensibili, installazioni, performance e spettacoli teatrali. Negli ultimi anni osserva con particolare interesse il mondo delle arti performative, intese quali possibile antidoto ai linguaggi dominanti della scena contemporanea.
Tra le attività recenti ricordiamo:
Progettazione e codirezione artistica della mostra di prossima apertura Renzo Piano Susumu Shingu. Parallel Lives, NAKKA Museum Osaka, 2023.
Progettazione e codirezione artistica del videoambiente Enlightned, Galleria Memphis Milano, 2023.Progettazione e codirezione artistica Il confine dei corpi, percorso sensibile di Studio Azzurro, Spazio ThinkTank, Monopoli, 2021-22.
Workshop: VIDEODOCUMENTI
professore associato presso l'Università di Bologna
Docente di “Archivistica” ed “Archivistica digitale" dal 2016, attualmente presso l’Università degli Studi di Bologna (in precedenza presso l'Università degli Studi di Udine). Svolge le sue ricerche nell'ambito dell'archivistica e dell'archivistica digitale. Gli interessi di ricerca vertono sulle tematiche relative alla gestione elettronica dei documenti, alla dematerializzazione, alla conservazione degli archivi digitali, in particolare quelli di persona nel contesto digitale.
È il direttore del Centro di ricerca “Personal Digital Memories” e dirige la summer school in "Web and social media archiving and preservation". È membro del Consiglio dell’Alma Mater Research Institute for Human-Centered Artificial Intelligence (ALMA AI); del Collegio docenti del dottorato in Umanesimo e tecnologie (UmanTec); del Consiglio di direzione del Master in “Formazione, gestione e conservazione degli archivi digitali”, presso l’Università degli Studi di Macerata.
È socio dell'Associazione Italiana Docenti Universitari Scienze Archivistiche (AIDUSA) e dell'Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI). Tra le pubblicazioni recenti ricordiamo: The italian guidelines on creation, management and preservation of digital records. A proposed methodology for file formats assessment, in: Proceedings of iPRES 2021 17th International Conference on Digital Preservation, Beijing (Pechino), 2021, pp. 1 - 8 (atti di: iPRES 2021 17th International Conference on Digital Preservation, Beijing · China, 19-22 October, 2021); La digitalizzazione del patrimonio culturale. Linee guida, standard, esperienze (Civita Editoriale, 2021); Stefano Allegrezza, I formati elettronici per la produzione e la conservazione degli archivi sonori digitali, in: Documenti sonori. Voce, suono, musica in archivi e raccolte (Regione Piemonte - Centro Studi Piemontesi, 2021) e Gli archivi degli architetti nell’era digitale, «NUOVI ANNALI DELLA SCUOLA SPECIALE PER ARCHIVISTI E BIBLIOTECARI», 2021, Anno XXXV, 2021.
Insegnamento: CURATELA E VALORIZZAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO AUDIOVISIVO DELLO SPETTACOLO DAL VIVO
Docente
Philippe de Pierpont è nato a Bruxelles nel 19551. Ha studiato storia dell'arte earcheologia all'Università libera di Bruxelles, poi ha seguito corsi di teatro, cinema evideo2. Divide la sua vita professionale tra cinema, teatro e fumetti. Dal 1992 in poi ha realizzato documentari e film di finzione: L'Homme qui marche1 (documentario, 1992), Bichorai (finzione, 1994), Que sont mes amis devenus? (drammatico, 1995), L'Héritier (drammatico, 1998), La Belle Saison des interdits (drammatico, 1998), Maisha ni karata: La vie est un jeu de cartes (documentario, 2003), Elle ne pleure pas, elle chante3, un dramma sul tema della liberazione (2011) e Welcome Home4 (2015), La Prochaine Fois que je viendrai au monde (documentario, 2018)1. Nel 1995 è stato secondo assistente alla regia per La Promesse5 dei fratelli Dardenne2.
Docente
Dopo gli studi musicali e due lauree in inglese e comunicazione, Catherine ha iniziato la sua carriera come assistente di produzione di un festival di danza contemporanea. È stato organizzando proiezioni di film di danza che si è avvicinata al cinema. Ha diretto il suo primo cortometraggio nel 2001. Da dieci anni filma la danza e ha realizzato quattro documentari creativi, lavorando a stretto contatto con artisti delle arti dello spettacolo, per condividere la cultura contemporanea con un vasto pubblico. Tutti, tranne uno, sono stati coprodotti da Arte. Con questa ricca esperienza, sta ora definendo la propria voce attraverso la scrittura di storie. Ha partecipato a due laboratori di sviluppo di sceneggiature (SOS / The Bureau e Le Groupe Ouest). Attualmente sta sviluppando due lungometraggi, dopo aver lavorato come sceneggiatrice con registi come Werner Penzel (Prix Fondation Gan) e Vladimir Blazevski per il suo attuale progetto Freedom or Die. Lucky summer is coming, attualmente sviluppato attraverso AdaptLab, è il suo primo lungometraggio come sceneggiatrice e regista, per il quale ha appena ricevuto una borsa di scrittura dalla Regione Provenza.