5 ORE - 1 CFU
5 ORE - 1 CFU
“L’urbano e il globale si sovrappongono e si sconvolgono reciprocamente”, scriveva tre decenni orsono Henri Lefebvre. Di fronte a una società ormai completamente urbanizzata e a un pianeta che si ricopre di un tessuto urbano continuo e interconnesso, per le città di questo nuovo millennio si aprono importanti sfide intimamente intrecciate con i processi globali. Sfide di tipo sociale, politico ed ecologico. Il corso si propone di inquadrare questi temi con un taglio disciplinare legato al pensiero politico, agli studi urbani e alla geografica politica, passando in rassegna letterature e approcci sia storici che contemporanei su “città e globalizzazione”, indagando le nuove dinamiche e conflitti emergenti nei panorami urbani del nostro tempo, e mirando a elaborare un vocabolario critico delle trasformazioni urbane attuali sia nel nord che nel sud globale. Il corso ha dunque l’obiettivo di fornire strumenti, categorie e concetti per comprendere e interpretare la ‘questione urbana’ contemporanea e si svolgerà con lezioni frontali, il coinvolgimento attivo della classe e il ricorso a numerosi materiali di lavoro e discussione sia testuale che audiovisivo.
Niccolò Cuppini
E' ricercatore presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Ha ottenuto un dottorato a Bologna in Politica, Istituzioni, Storia, e le sue ricerche si muovono in ottica transdisciplinare sulla giunzione di studi urbani e pensiero politico. Lavora in numerosi progetti internazionali, fa parte del gruppo di ricerca Into the Black Box, è membro della redazione di Scienza&Politica.
10 ore - 2 CFU
La lezione si articolerà in due momenti principali: 'Il campo e la città' nel quale si discuterà la mobilità informale dei migranti e la proliferazione di campi profughi in Europa e la loro relazione con la formazione di nuovi spazi urbani e 'Global Tours' nel quale si analizzerà la questione dell’overtourism urbano nelle sue diverse forme e manifestazioni.
Claudio Minca
E' professore ordinario di geografia all’Università di Bologna. Tra i suoi principali interessi di ricerca sono la relazione tra teoria politica, spazio e modernità. Recentemente si è occupato di campi e delle geografie informali dei migranti lungo la Rotta Balcanica. I suoi libri più recenti sono Camps Revisited (2019, con I. Katz e D. Martin), After Heritage (2018, con H. Muzaini), Hitler’s Geographies (2016, con P. Giaccaria), Moroccan Dreams (2016, con L. Wagner) e On Schmitt and Space (2015, con R. Rowan).
5 ORE - 1 CFU
Il corso intende focalizzarsi su alcuni importanti cambiamenti socio-politici recenti, in particolare sulla crisi del welfare state e sull’aumento della diseguaglianza sia a livello globale sia a livello degli stati nazionali. Al contempo stiamo assistendo all’affermazione di forze politiche di matrice sovranista che promuovono politiche anti-universaliste ed esclusive spesso apertamente razziste. In questo quadro un fenomeno nuovo è quello della criminalizzazione della solidarietà: chi salva i migranti nel Mediterraneo o nelle Alpi, per esempio, può andare incontro a sanzioni pesantissime. A partire da una riflessione sulla “nostra epoca”, ci si soffermerà sull’analisi di alcuni casi locali in cui le tendenze sopra descritte sono state ribaltate attraverso l’attivazione di reti e principi improntati alla solidarietà che hanno coinvolto intere comunità.
Luca Jourdan
Professore ordinario presso l'Università di Bologna dove insegna Antropologia Sociale e Antropologia Politica. A partire dal 2001 ha condotto una ricerca sul terreno nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo) sul rapporto giovani/guerra, la crisi dell'infanzia, l'economia informale e la frontiera. Membro della Missione etnologica italiana in Africa Equatoriale, attualmente conduce una ricerca in Uganda sui rifugiati eritrei nella capitale Kampala e sui campi profughi nel Nord del paese.
5 ORE - 1 CFU
Mentre aumentano le diseguaglianze sociali, la città contemporanea è caratterizzata da continui processi di esclusione urbana. Le periferie delle grandi città come i comuni delle aree più marginali del Paese posseggono un grande patrimonio di edifici abbandonati, vuoti urbani, spazi pubblici in disuso, infrastrutture dismesse in cerca d’autore, di funzioni, di identità. Un patrimonio di spazi che rappresenta una difficile sfida, ma anche una straordinaria opportunità di attivazione e rigenerazione per molte aree del paese. In questo quadro, l’innovazione sociale è uno strumento fondamentale di rigenerazione urbana perché permette di progettare a partire dalle reali necessità dei territori e con il coinvolgimento diretto di abitanti e istituzioni. Troppo spesso però l’innovazione è sociale è considerata come uno strumento a-contestuale, a-conflittuale e che a poco a che vedere come le forme della democrazia locale. Il modulo affronta quindi il dibattito sull’innovazione sociale in un’ottica critica, considerandola come un processo sociale e politico che perché avvenga necessità di apprendimento nelle istituzioni e nelle pratiche dal basso.
I principali temi che verranno affrontati:
- Innovazione sociale, rigenerazione urbana e a apprendimento istituzionale, anche attraverso la presentazione di casi italiani, europei e extraeuropei;
- Co-produzione tra pratiche dal basso e istituzioni;
- Pratiche e tecniche di community planning, fornendo una cassetta degli attrezzi pratica agli studenti a partire da casi di studio italiani, europei e extraeuropei.
Elena Ostanel
Marie Sklodowska-Curie Fellow per il progetto NEIGHBOURCHANGE all’Università Iuav di Venezia. È dottore di ricerca in Pianificazione territoriale e politiche pubbliche del territorio (2012) e svolge dal 2008 attività di ricerca e progettazione in quartieri ad alto tasso di immigrazione collaborando con la Cattedra UNESCO per l’inclusione sociale e spaziale dei migranti internazionali.
All’Università Iuav di Venezia coordina dal 2015 il primo master italiano dedicato ai temi della rigenerazione urbana e innovazione sociale U-Rise.
È visiting researcher presso TUDelft-Facultuy of Architecture and the Built Environment e University of Toronto-Faculty of Social Work. Ha svolto periodi di ricerca a Parigi (MINES Paris Tech), Johannesburg (University of the Witwatersrand), Berlino e Rotterdam.
È stata visiting professor alla Venice International University per il corso City and Immigration.
Presidente del CdA dello spin off accademico dell’Università Iuav di Venezia EST/CO+.
Autrice di numerosi articoli nazionali e internazionali sulla segregazione residenziale, la convivenza nelle periferie e la rigenerazione urbana, ha di recente pubblicato il volume Spazi fuori dal Comune. Rigenerare, includere, innovare, 2017, FrancoAngeli, e contribuito con il capitolo La città interculturale (2018) nel testo Città, Sostantivo Plurale per Fondazione Feltrinelli Editore.
Nel 2018 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore di seconda fascia nel settore 08/F1 Pianificazione e Progettazione urbanistica e territoriale.
5 ore - 1 CFU
Michele D'Alena
Da più di 15 anni mi occupo di processi di innovazione, di mobilitazione e organizzazione di comunità, nel sociale, nel privato e nella pubblica amministrazione.
Dal 2017 sono responsabile dell’Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione per l’Innovazione Urbana, un team multidisciplinare, che include architetti, urbanisti, sociologi: l’obiettivo è sostenere l' innovazione urbana di Bologna coinvolgendo e favorendo la partecipazione della cittadinanza.
Il filo che collega tutto? La comunità è il messaggio.
10 ORE - 2 CFU
Enric Barcena
Laureato in Scienze Politiche, abitante del quartiere Sant Antoni e attivista, è entrato a far parte di Barcelona En Comú con la nascita dell'assemblea di Sant Antoni a cui partecipa da allora.
E' stato membro del Coordinamento territoriale e lavora come delegato territoriale con il mandato di rafforzare le assemblee, articolarle e rafforzarle sul territorio e rendere gli attivisti molto più coinvolti nel nostro processo politico. Grazie a questa conoscenza degli spazi territoriali e alla convinzione della loro importanza per mantenere un'organizzazione aperta, forte e vicina al quartiere, contribuisce alla Direzione Esecutiva di Barcelona En Comú e rappresenta pubblicamente l'organizzazione quando necessario in qualità di portavoce.
5 ore - 1 CFU
Far “partecipare” i cittadini vuol dire creare le condizioni perché possano “prendere parte” da protagonisti attivi - e non da spettatori o utenti – ai processi di trasformazione dei territori. Come possono le istituzioni pubbliche valorizzare l’energia, la creatività e l’intelligenza diffusa nelle comunità? Come coinvolge i cittadini nelle sfide che ci attendono? Cercheremo una risposta partendo dal racconto di esperienze, casi concreti e lezioni apprese sul campo in 15 anni di lavoro come policy maker dentro la Pubblica Amministrazione.
Annibale D'Elia
Annibale D’Elia, nato a Milano nel 1970, si occupa da diversi anni di innovazione delle politiche pubbliche. Dopo aver lasciato la carriera musicale, ha studiato all’Università di Bari e di Firenze, e ha cofondato una cooperativa premiata nel 2000 come migliore giovane impresa d’Italia. Negli ultimi anni ha diretto il programma della Regione Puglia per i giovani “Bollenti Spiriti” e ha fatto parte della task force del MISE che ha delineato la normativa italiana sulle startup innovative. Ha collaborato con enti locali, università, regioni e ministeri sui temi dell’educazione, della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale. Nel 2016 ha cofondato Innovare x Includere, un think tank collaborativo sulle politiche urbane. Oggi lavora al Comune di Milano come Direttore Innovazione economica e sostegno all’impresa.
5 ORE - 1 CFU
Joan Subirats Humet
Dottore in Scienze Economiche. Professore di Scienze Politiche. Specialista in analisi e gestione delle politiche pubbliche.
Si è occupato anche di innovazione democratica e governi locali. Ha ricoperto responsabilità politiche come Vicesindaco del consiglio comunale di Barcellona (2018-2021) e come Ministro dell'Università del governo spagnolo (2021-2023).
10 ORE - 2 CFU
L’ONU ha dichiarato il 2017 Anno del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo. Il turismo sostenibile gioca infatti un ruolo centrale nei processi e nelle politiche per lo sviluppo dei territori, promuovendo integrazione sociale e inclusione, valorizzando le risorse locali, arricchendo le relazioni tra turisti e cittadini, o tra questi e i diversi attori del territorio. Sviluppo turistico sostenibile significa non solo migliorare l’esperienza dei turisti che visitano una destinazione, portando ricchezza economica e culturale, ma anche migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e i rapporti che questi ultimi hanno con il proprio territorio.
Questa è la filosofia che anima da 15 anni IT.A.CÁ, il primo e unico festival sul turismo responsabile in Europa.
Mettendo in campo l’esperienza di ricercatore e di direttore del festival IT.A.CÁ, il modulo analizza le varie forme di turismo, la metamorfosi del turismo nella "post-modernità", come queste forme di turismo impattano sui territori.
Attraverso diversi casi di studio relativi a pratiche di turismo responsabile e sostenibile, si analizzeranno le leve utili a mappare le realtà del territorio e co-progettare in maniera creativa prodotti e servizi turistici autentici, sostenibili e accessibili.
Pierluigi Musarò é Professore di Sociologia presso l’Università di Bologna e Honorary Professor presso Melbourne University (Australia). Direttore di IT.A.CÀ_migranti e viaggiatori: Festival del Turismo Responsabile (www.festivalitaca.net). Autore di numerose pubblicazioni sui temi dei media, migrazioni e diritti umani, performing art e cittadinanza attiva, sviluppo sostenibile e turismo responsabile, tra cui: Ospitalità mediatica: Le migrazioni nel discorso pubblico, Angeli, 2022, gratuitamente accessibile su: https://series.francoangeli.it/[…]/791
5 ore - 1 CFU
L’amministrazione condivisa è un modello organizzativo disciplinato nel regolamento sull’amministrazione condivisa dei beni comuni, che, in attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118, co. 4, consente ai cittadini e all’amministrazione pubblica, in specie al Comune, di svolgere su un piano paritario attività di interesse generale, concernenti la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni. Il Comune di Bologna, in continuità con le innovazioni amministrative avviate negli ultimi anni, ha dato vita al nuovo Patto per l’amministrazione condivisa tra Comune di Bologna, Terzo Settore e reti civiche cittadine, esito del percorso Un patto con il Terzo Settore, laboratorio civico attivo da febbraio 2022.
A supporto del processo è stato nominato un Comitato scientifico di garanzia, presieduto dal prof. Riccardo Prandini dell'Università di Bologna, che ha supervisionato e indirizzato scientificamente i lavori secondo le indicazioni della riforma del Terzo Settore. Il prof. Prandini nel contesto del master Gecop illustrerà i principi dell'amministrazione condivisa e il percorso di costruzione, con i relativi esiti, del nuovo Patto per l’amministrazione condivisa del Comune di Bologna.
Riccardo Prandini
Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi. Si occupa di: trasformazioni strutturali e culturali delle famiglie in Italia; cambiamenti nei sistemi di nazionali di welfare; la produzione di servizi sociali "personalizzati"; giuridificazione e "costituzionalizzazione" delle sfere civili; semantiche delle relazioni intime; l'emergere e l'istituzionalizzazione del welfare aziendale e territoriale; l'ontologia del sociale. Ha partecipato a numerosi Prin e progetti europei. stato membro di Osservatori nazionali sui temi della famiglia e delle pari opportunità. Dirige le collane "Coincidentia Oppositorum" presso l'editore Mimesis e "Vite Parallele" presso leditore FrancoAngeli. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, traduzioni e Rapporti di ricerca e partecipazioni a ricerche nazionali ed europee.
Fa parte del Direttivo della Società Scientifica Italiana di Sociologia, Cultura e comunicazione (Siscc).
E' Direttore del Master in Governance e innovazioni di welfare locale e del Caf in Welfare Community Manager (Unibo).
5 ore - 1 CFU
L’insegnamento offre le basi concettuali e pratiche per orientarsi nei diversi usi professionali delle più importanti e oggi diffuse piattaforme social (Facebook, YouTube, Instagram, Twitter) e applicazioni di instant messaging (Whatsapp, FB Messenger, Telegram), indipendentemente dai
continui cambiamenti di utenti, usi, linguaggi che le attraversano. Si impareranno i principi fondamentali della comunicazione sui social, anche in relazione ai media tradizionali.
Argomenti principali:
- Media e digital media;
- Apocalittici e integrati del digitale;
- Nativi e migranti digitali;
- Statistiche e numeri come principio di realtà;
- I social media e le applicazioni di instant messaging in Italia e nel mondo;
- Progettare la comunicazione su una piattaforma social/messenger in base a obiettivi, utenti,
contesti d’uso.
Metodi didattici: Didattica frontale, analisi di casi, momenti di confronto e discussione collettiva.
Giovanna Cosenza
Laureata in Filosofia, ho conseguito il dottorato in Semiotica sotto la direzione di Umberto Eco all’Università di Bologna, dove oggi sono Professoressa ordinaria in Filosofia e Teoria dei Linguaggi. Qui insegno Semiotica e storytelling, Semiotica dei nuovi media per la laurea triennale in Scienze della Comunicazione, Semiotica dei consumi per la Magistrale in Semiotica. Come free-lance autorizzata dall’Università di Bologna ho svolto e svolgo attività di consulenza strategica e formazione nell’area della comunicazione per aziende grandi e piccole, centri di formazione professionale, enti pubblici.
15 ore - 3 CFU
10 ore - 2 CFU
Il modulo intende affrontare una riflessione teorica e un’analisi, da sviluppare in una prospettiva
laboratoriale, su come la produzione e la fruizione della cultura e dell’arte rappresentino un
importante fattore di welfare e un potente strumento di promozione dell’inclusione sociale e del
coinvolgimento attivo delle persone. Parlare di “partecipazione culturale attiva” significa
considerare la politica culturale come un lungo progetto di educazione alla cittadinanza. Un
processo che lega teatro e cultura, educazione e cittadinanza, ci mette davanti alla sfida di una
formazione integrale della persona, considerando la pluralità di appartenenze, di contesti, delle
diverse dimensioni del proprio sviluppo e benessere, quella cognitiva, emotiva, relazionale,
progettuale...
Le trasformazioni sociali ed economiche in atto hanno modificato e frammentato bisogni, hanno
reso inadeguati i modelli di cura, hanno fatto emergere fenomeni di crescente emarginazione,
disuguaglianze e vulnerabilità, di defuturizzazione, di disalleanze tra le agenzie educative. In questi contesti è emersa la necessità di attivare processi culturali ed artistici, che possano portarci a condividere un’azione collettiva, una visione del mondo, un sogno, un pezzetto di vita sospeso, nel suo inevitabile mutare, tra il piacere del gioco e la forza del rito.
La cultura, come sostiene Salvatore Settis, in Azione popolare. Cittadini per il bene comune, “può e
deve essere, anche, esperimento, naturalmente a condizione che le nuove tecniche e le forme
introdotte dall’opera amplino l’orizzonte dell’esperienza della vita, rivelandone i segreti più
nascosti, o proponendoci valori estetici inediti che rivoluzionano la nostra sensibilità e ci fornisce una visione più sottile e nuova di quell’abisso senza fondo che la condizione umana”.
Le finalità del modulo saranno legate all’individuazione di quelle progettualità culturali, artistiche e educative che diventano processi generativi e innovatori per la collettività, che mettono al centro mla bellezza come fattore di benessere e di educazione per tutti, che vedono nell’arte e nella cultura elementi in grado di sviluppare empowerment personale e sociale.
Federica Zanetti
Professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, dove insegna Strategie e strumenti dell’empowerment e della cittadinanza attiva. Dirige il nuovo Centro di ricerca educativa su cittadinanze, innovazione sociale e accessibilità culturale. Dal 2009 è membro del Centro Studi sul Genere e l’Educazione dello stesso Dipartimento. Dal 2007 è referente scientifica del progetto “Teatro e Cittadinanza”, progetto culturale e formativo tra scuola, teatro e territorio, rivolto, nelle sue varie forme, a diversi pubblici e a molteplici cittadinanze.
Dal 2000 svolge attività di consulenza e formazione in progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo, in modo particolare in Nepal, Albania, Kosovo, El Salvador, Bielorussia, Palestina e Striscia di Gaza, Macedonia. Tra i principali filoni di ricerca: nuove tecnologie e inclusione, educazione alla cittadinanza (dall’approccio interculturale, al genere, fino alla cittadinanza digitale e attiva), linguaggi artistici e creativi per la prevenzione, l’innovazione sociale e l’accessibilità culturale.
Ilaria Del Gaudio
Docente di ruolo in Pedagogia e Didattica dell'Arte (Didattica per il Museo, Didattica dei Linguaggi Artistici) presso il Dipartimento di Didattica e Comunicazione dell'Arte dell' Accademia di Belle Arti di Bologna.
È specializzata in Comunicazione e Didattica dell’Arte e in Pittura. Opera da anni nell’ambito dell’educazione museale e mediazione del patrimonio artistico e culturale.
Ha collaborato in modo continuativo con l’Istituzione Bologna Musei, in particolare presso MAMbo, Museo Morandi, Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica e alle mostre temporanee, per la progettazione e conduzione di visite guidate, visite animate, laboratori e progetti speciali, rivolti al pubblico di adulti, scuole e famiglie, pubblici speciali.
Ha partecipato a diversi partenariati europei e a progetti di ricerca sui temi dell’accessibilità, del dialogo interculturale e dell’inclusione sociale.
Ha insegnato “Pratiche creative per l'infanzia” per il Biennio di Teoria e Pratica della Terapeutica artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.
Dal 2020 è docente a contratto presso l'Accademia di Ravenna per il corso di Pedagogia e Didattica dell'Arte.
È relatrice per conferenze, seminari e corsi di formazione ed è autrice di testi (saggi e articoli) sull'educazione all'arte e al patrimonio culturale.
5 ore - 1 CFU
Il corso affronterà il tema dell'innovazione sociale e culturale. In particolare si affronteranno in aula i principali approcci all'innovazione sociale andando a definire le diverse semantiche, categorie, ambiti e pratiche che li connotano, per arrivare a tratteggiare la innovazione sociale come promozione di processi di inclusione e la creazione di benessere attraverso il miglioramento delle relazioni sociali e i processi di empowerment dei singoli attori e degli attori collettivi, esplorando altresì le sinergie con la innovazione digitale, che costituisce un ambiente abilitante. Sul versante culturale si esplorerà la frontiera del welfare culturale. Immaginare il futuro di una comunità, di un territorio, attraverso la cultura significa, infatti, ripensare al benessere dei territori ponendosi tra una dimensione macro di pianificazione politica amministrativa ed una micro di realizzazione di pratiche creative. Il corso rivisiterà pertanto il ruolo delle politiche culturali e gli impatti sociali che ne derivano.
Roberta Paltrinieri
Phd, dal 2016 è professore ordinario nel settore disciplinare SPS/08, sociologia dei processi culturali e comunicativi. E' il responsabile Scientifico del DAMSLab-Dipartimento delle Arti, Università di Bologna, componente del Comitato scientifico del CRICC, Centro per l'Interazione con le Imprese Culturali e Creative dell'Università di Bologna, componente del Comitato scientifico della Fondazione Pico, Lega delle Cooperative Italia. Studiosa dei processi culturali, si occupa di innovazione sociale e culturale, partecipazione civica e culturale, processi di Welfare culturale, cittadinanza culturale e processi di civic e audience engagment, sostenibilità e consumi responsabili. E' il responsabile scientifico dei progetti: "Perfoming Gender- Dancing in Your Shoes", Creative Europe 2020-2023; "ALTRUISTIC ENTREPRENEUR, CE Sustainable model to support social entrepreneurship" Interreg 2019-2022; "Enchancing the Entrepreneurship of SMEs in Circular Economy of the Agri-Food", Interreg Europe 2019-2023; “Salus W Space“, bando UIA (Azioni urbane innovative) (2017-2021).
10 ORE - 2 CFU
Questo modulo fornisce competenze di base per capire che cosa si intenda per impatto e in quale relazione sia con il paradigma della sostenibilità e gli strumenti di reporting (come il bilancio sociale e il report di sostenibilità).
In particolare, il corso affronterà i seguenti argomenti:
I fondamenti della teoria impact
- La questione economica: impatto ed esternalità;
- Perché parliamo di impatto e quali sono le tassonomie internazionali;
- Chi sono I soggetti coinvolti;
- Quali sono le metodologie.
Impatto in pratica
- Quali impatti: progetti, servizi, organizzazioni;
- La catena dell’impatto;
- Il ciclo dell’impatto;
- Che cos’è la teoria del cambiamento e come si applica ad un progetto/programma;
- Esempi pratici/esperienze.
Luigi Corvo
Ricercatore confermato in Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l'Economia (Di.SEA.DE). Luigi ha conseguito un PhD in Public Management and Governance presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma "Tor Vergata", dove ha lavorato per 10 anni come ricercatore e professore a contratto in CSR e Imprenditoria Sociale e Innovazione. Nominato Social Innovation Expert per il Social Innovation Fund del Ministero della Pubblica Amministrazione, dal 2021 è membro del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La sua ricerca si concentra principalmente sui temi del valore sociale e dell’impatto sociale. Co fondatore di Open Impact start-up innovativa e spin-off accreditato dell’Università degli Studi Milano-Bicocca (https://www.openimpact.it/).
Lavinia Pastore
Assegnista di ricerca in Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l'Economia (Di.SEA.DE). Lavinia ha conseguito un PhD in Public Management and Governance presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma "Tor Vergata" sviluppando un progetto di ricerca sulle teorie del valore. È professoressa a contratto in Economia Aziendale per il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche presso "Sapienza" Università di Roma. Co fondatrice di Open Impact start-up innovativa e spin-off accreditato dell’Università degli Studi Milano-Bicocca (https://www.openimpact.it/). Laureata all’Università Alma Mater di Bologna, ha studiato e lavorato diversi anni in Spagna, Turchia, Inghilterra e Australia. Il suo focus di ricerca è l’impatto sociale e con Open Impact vuole “Riuscire a ripensare e ridisegnare il modo in cui le imprese operano nella società, contribuendo ad allargare l'accezione di valore oltre la dimensione economica”.
5 ore - 1 CFU
Giuseppe Torluccio
Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università di Bologna, è
direttore dello Yunus Social Business Centre (dipartimento di Scienze Aziendali)
e vicepresidente della Fondazione Grameen Italia, con sede a Bologna, oltre che membro del Consiglio Scientifico di AICOON. Si occupa principalmente dei rischio di credito, sistemi di rating, finanziamento delle PMI, innovazione e venture capital, corporate governance, politiche dei dividendi, asset management, ICT e sistema bancario, social responsability, microcredito.
5 ore - 1 CFU
Il corso si pone l'obiettivo di descrivere e approfondire l'identità e biodiversità dell'economia sociale all'interno delle politiche sociali, dello sviluppo economico e del potenziamento dei processi partecipativi. Verranno analizzate le diverse forme giuridiche che compongono l’economia sociale e le funzioni peculiari che ciascuna di esse riveste nei processi di community building, city making e sviluppo sostenibile. Saranno discusse le diverse prospettive sul ruolo e la funzione dell’Economia Sociale, partendo dal dibattito accademico fino ad arrivare alle strategie attivate dalle istituzioni europee. Durante il corso verranno discussi studi di casi e portate esperienze reali al fine di cogliere il valore “contingente” dell’economia sociale nei processi trasformativi, con particolare attenzione alla riduzione delle disuguaglianze ed alla capacità di generare valore sociale.
Paolo Venturi
Direttore di AICCON e The Fund Raising School. Docente di imprenditorialità sociale e innovazione sociale presso l’Università di Bologna (CAF in Welfare Community Manager - Master in Economia della Cooperazione) e numerose altre università ed istituzioni. Componente del Consiglio Nazionale del Terzo settore e del Comitato Scientifico della Fondazione Symbola, Fondazione Unipolis, della Social Impact Agenda per l'Italia e di Nesta Italia. Componente del Gruppo di Esperti nominati da Ministero Lavoro, per la realizzazione della strategia italiana per la Terzo Economia, membro della Consulta della cooperazione Regione Toscana e della Consulta della cooperazione sociale della Regione Emilia-Romagna. Autore di numerose pubblicazioni fra cui “DOVE. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società” e “Imprese ibride. Modelli d'innovazione sociale per rigenerare valori” editi da Egea. Componente comitato scientifico di Corriere Buone Notizie, collabora con numerose testate e blog fra cui Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera e Vita Magazine.
5 ORE - 1 CFU
La lezione esplorerà il concetto di sostenibilità nelle imprese, con un focus particolare sull'importanza dell'ascolto, del dialogo e del coinvolgimento della comunità di riferimento. Attualmente, le imprese stanno sempre più integrando la sostenibilità nei loro obiettivi e comportamenti e quindi, per approcciare questa transizione in modo strategico, è essenziale adottare processi innovativi di ascolto e coinvolgimento della comunità. Questi processi possono attivare iniziative innovative volte a creare valore condiviso nel territorio.
Alice Molta
Esperta nel campo della sostenibilità aziendale è impegnata presso Impronta Etica dove ricopre il ruolo di Project Manager.
Impronta Etica è una associazione non profit nata nel 2001 con lo scopo di promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale di impresa in chiave strategica e di business.
10 ORE - 2 CFU
L’individuazione di soluzioni efficaci e innovative per affrontare i bisogni che nascono in contesti territoriali sempre più complessi e frammentati dal punto di vista socio-economico richiede l’adozione di un approccio di analisi multidimensionale e la capacità di raccogliere, organizzare e analizzare una molteplicità di elementi informativi di diversa natura. L’obiettivo di questo insegnamento è duplice. In primo luogo, intende fornire le conoscenze di carattere metodologico necessarie per l’analisi dei fenomeni sociali tramite dati territoriali, offrendo in particolare un quadro aggiornato dei concetti principali, delle problematiche più diffuse, delle principali soluzioni operative e degli strumenti per il reperimento e l’analisi delle fonti informative. In secondo luogo, si propone di far sperimentare agli studenti le principali tecniche di raccolta e analisi dei dati e approfondire le problematiche relative alla costruzione di un vero e proprio sistema informativo territoriale in grado di raccogliere, confrontare e mettere in relazione i dati disponibili a livello locale con quelli raccolti ex novo con specifici strumenti conoscitivi.
Principali temi affrontati:
- Ricerca sociale e metodologia: prospettive e concetti fondamentali;
- Fonti statistiche, banche dati e open data;
- Caratteristiche dei dati territoriali e criteri di scelta degli indicatori;
- Rilevazione delle informazioni e costruzione degli strumenti di indagine;
- Analisi dei dati territoriali;
- Visualizzazione geografica dei dati
Nicola De Luigi
Professore associato di Sociologia all’Università di Bologna dal 2014, svolge le sue ricerche nell’ambito degli youth studies e delle politiche sociali. Gli interessi di ricerca sono rivolti in particolare allo studio delle diseguaglianze di genere nella transizione al lavoro, dei comportamenti a rischio in fase giovanile e adolescenziale, delle pratiche giovanili di partecipazione politica negli spazi urbani, dei processi formativi e delle trasformazioni del mercato del lavoro. Attualmente incentra la sua ricerca sul tema della partecipazione giovanile nei contesti urbani (PARTISPACE – Horizon 2020), dei comportamenti giovanili nel campo del gioco d’azzardo (Osservatorio Young Millennials) e delle politiche formative e del lavoro in relazione ai modelli di capitalismo (PRIN 2015).
Matteo Cataldi
Ricercatore freelance esperto di metodologie quantitative di ricerca sociale e di analisi GIS applicate a studi sociologici.
15 ore - 3 CFU
L’insegnamento sarà organizzato in tre parti.
La prima parte (a cura di Roberta Bonetti) intende offrire lo sfondo teorico della ricerca-azione
dalle sue origini ai suoi diversi sviluppi e indirizzi. Verranno analizzati alcuni casi di applicazione
della R-A negli ambiti dell'educazione e della formazione nei contesti organizzativi.
La seconda parte (a cura di Ivo Quaranta) sarà incentrata sulla traduzione dei principi della ricerca-
azione partecipata e della formazione intervento in seno ai contesti della cura e dell’assistenza.
La terza parte (a cura di Lorenzo Betti, Marianna Bettinzoli, Chiara Bodini, Rita Maralla) sarà
dedicata a studiare, a partire da casi concreti, forme di applicazione della ricerca-azione
partecipata e della formazione-intervento nel campo della promozione della salute.
Principali temi che verranno affrontati:
- La ricerca-azione: origine, sviluppi e indirizzi
- Contesti, casi e approcci: dall'educazione ai mondi della formazione
- La salute come costrutto culturale
- Dalla logica della informazione a quella della co-costruzione
- Determinanti sociali e disuguaglianze di salute
- Partecipazione, empowerment e promozione della salute
- Studio di caso: promuovere salute e partecipazione a Pescarola
- Ricerca-azione partecipata e movimenti sociali: l'esperienza del People's Health Movement
Metodi didattici: Didattica frontale, momenti di confronto e discussione, analisi di studi di caso,
field visit.
Ivo Quaranta
Professore Associato presso l'Università di Bologna, svolge le sue ricerche nell'ambito dell'antropologia medica. I suoi interessi di ricerca sono rivolti in particolare all’analisi dell’elaborazione culturale e della produzione sociale dell’esperienza di malattia. Attualmente incentra la sua ricerca sui temi: del rapporto fra salute e processi migratori, dell’applicazione dell’antropologia nel contesto dei servizi medici e socio-sanitari e, più in generale, dell’antropologia pubblica.
Roberta Bonetti
Ha insegnato Antropologia Culturale presso l’Università di Verona e Bolzano. È docente di Antropologia dell’Educazione, di Antropologia Applicata e di Antropologia del Patrimonio all’Università di Bologna. Conduce studi e ricerche sui processi di apprendimento nei contesti educativi e nei mondi delle organizzazioni sociali complesse.
Da anni coinvolta nel mondo dell’educazione, ha ideato e curato la realizzazione di progetti e strumenti didattici frutto della sua esperienza diretta sul campo con l’obiettivo di diffondere l’antropologia nel mondo dell'educazione e delle organizzazioni lavorative.
Chiara Bodini
Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà. Laureata in Medicina e Chirurgia, specialista in Malattie Infettive e in Igiene e Medicina Preventiva, ha concluso nel 2018 un dottorato in Sanità Pubblica discutendo una tesi su movimenti sociali e salute. Ha integrato la formazione medica tradizionale con corsi di perfezionamento in Salute Internazionale, Antropologia Medica, Sociologia e Medicina delle Migrazioni. Ha esperienza di cooperazione sanitaria internazionale e dal 2007 collabora con il Centro di Salute Internazionale e Interculturale (CSI) dell'Università di Bologna. Svolge formazione in Salute Globale e Salute e Migrazione in corsi universitari e contesti professionali. Segue progetti nazionali e internazionali di ricerca-azione sulla promozione della salute e sulle disuguaglianze in salute. Fa parte del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) e del comitato direttivo globale del People's Health Movement (PHM).
10 ore - 2 CFU
L'innovazione parte dal cambiamento, predisporsi a comprenderlo e orientare sé stessi e la propria organizzazione a coglierne le opportunità (o scansarne gli effetti critici) è una questione di anticipazione e management dei futuri, determinare e condizionare in modo proattivo la situazione ha invece a che fare con la creatività, ed il design thinking può essere una risposta efficace. Questo modulo affronta questi tre temi integrandone gli effetti.
Flaviano Celaschi
Esperto in innovazione trainata dal design per imprese, organizzazioni e pubbliche aministrazioni. Presidente del ClustER Regionale Emilia Romagna Industrie culturali e Creative dal 2017, vicepresidente del cluster Nazionale Made in Italy dal 2018. Coordina l'Unità di ricerca Advanced Design dell'Università di Bologna. Si occupa di design dei processi, ha fondato e coordina dal 2008 La rete latina del design dei processi ed ha scritto la Carta di Torino del design dei processi. Nel 2010 ha fondato e coordinato l'Unità di ricerca in Advanced Design del Politecnico di Milano. Già ordinario di design al Politecnico di Milano dove ha cofondato e diretto il primo dipartimento universitario italiano di Design (INDACO) e POLI.Design primo consorzio di ricerca e formazione continua dell'ateneo milanese. Opera attività di divulgazione internazionale dell'innovazione.E' stato preside vicario della scuola di ingegneria e architettua e già coordinatore e fondatore dei corsi di design presso UNIBO.
Valentina De Matteo
Consulente di Innovazione e Change Management e PhD Candidate presso l’Advanced Design Unit dell’Università di Bologna. Dopo un’esperienza decennale in ruoli manageriali di contesti internazionali in ruoli diversificati – sales & marketing, comunicazione, innovazione, gestione del capitale umano - dal 2015 supporta come advisor le organizzazioni nello sviluppo di nuove competenze, nuovi comportamenti, nuovi strumenti e modelli per l’innovazione. È docente, business coach e facilitatrice certificata di metodi e tecniche di corporate foresight, idea generation, problem solving e sviluppo della creatività di team e organizzazioni. Dal 2018 collabora con Bologna Business School (BBS) nel coordinamento dell’Executive Master in Business Innovation Design.
5 ore - 1 CFU
Simona Beolchi
Urbanista e esperta di co-design e progettazione partecipata, dal 2017 lavora per la Fondazione Innovazione Urbana di Bologna per cui è la responsabile della metodologia dei processi di partecipazione e project manager di processi inerenti scelte urbanistiche e di trasformazione della città, oltre a curare i rapporti e i progetti con il mondo scolastico e giovanile.
Dal 2010 per circa 7 anni è stata urbanista e facilitatrice freelance, occupandosi di progetti in cui la sostenibilità ambientale, la partecipazione dei cittadini alla cura del bene comune e l'educazione in tal senso, erano centrali.
Ha seguito principalmente progetti tra Milano, Bergamo, Firenze, con visioni e riferimenti internazionali, in particolare Berlino.
Interessata al rapporto amministratori-cittadini e come la loro collaborazione può dare origine a progetti urbani ma anche orientare politiche pubbliche, svolge compiti di regia ma anche sul campo, in mezzo ai ragazzi, nelle piazze, con i bambini e gli adulti, nei parchi e nei giardini delle scuole.
5 ore - 1 CFU
Nell’ambito dell’insegnamento verrà affrontata la centralità della progettazione di servizi e luoghi culturali al fine di renderli rispondenti ai bisogni dei territori e delle persone che li abitano. Verranno analizzati i processi di trasformazione dei luoghi della cultura, sia in prospettiva storica che con riferimento alle conseguenze della pandemia. Le biblioteche non sono più le stesse. Esattamente come non sono più gli stessi i teatri, i musei, la scuola e tanti altri luoghi che devono ripensare e riprogettare contenuti, spazi, modalità di comunicazione e di contatto con vecchi e nuovi pubblici. L'emergenza sanitaria ha fatto venire a galla problemi che molti servizi culturali, tra questi le biblioteche, vivevano da tempo. Obiettivo del corso è comprendere come i luoghi della cultura siano nati per rispondere a esigenze in continuo mutamento e dotare gli studenti di strumenti di analisi e operativi per progettare, ripensare luoghi e servizi in grado di accogliere e dare risposta alle nuove fragilità socio-economiche-culturali e al sempre più diffuso desiderio di partecipazione e di costruzione attiva da parte delle comunità.
Antonella Agnoli
Progettista di luoghi culturali nella sua carriera professionale e nelle sue pubblicazioni si è sempre battuta per un'idea di biblioteca aperta, inclusiva, multiculturale. Ha progettato numerose biblioteche in Italia, tra cui la biblioteca Oblate di Firenze, quelle di Città di Castello, Pesaro, Cinisello Balsamo, San Lazzaro di Savena, Monopoli. È stata membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, del Consiglio d'amministrazione dell'istituzione biblioteche di Bologna e Assessore alla cultura, creatività, valorizzazione del patrimonio culturale del Comune di Lecce. Attualmente collabora con la Fondazione Innovazione Urbana di Bologna e varie Amministrazioni comunali per la rigenerazione o progettazione di biblioteche come infrastrutture sociali e culturali per la comunità. Tra le sue pubblicazioni, "Le piazze del sapere", "Caro sindaco parliamo di biblioteche", "La biblioteca che vorrei".
5 ore - 1 CFU
Il modulo “Visual Thinking” è strutturato per introdurre i partecipanti al linguaggio visuale e ai suoi diversi ambiti di utilizzo, facilitandone la produzione autonoma, consapevole ed efficace. Non richiede alcuna predisposizione o preparazione in ambito artistico.
Giulia Sabbadini
Dopo una lunga esperienza in progetti multimediali ha scoperto il Graphic Recording e la Facilitazione Visuale. Oggi, come facilitatrice esperta, utilizza il disegno e linguaggio visuale per accompagnare persone e gruppi in percorsi formativi di co-creazione, e in processi di cambiamento.
15 ore - 3 CFU
Nell’ambito dell’insegnamento verrà affrontata la centralità della progettazione di servizi e luoghi culturali al fine di renderli rispondenti ai bisogni dei territori e delle persone che li abitano. Verranno analizzati i processi di trasformazione dei luoghi della cultura, sia in prospettiva storica che con riferimento alle conseguenze della pandemia. Le biblioteche non sono più le stesse. Esattamente come non sono più gli stessi i teatri, i musei, la scuola e tanti altri luoghi che devono ripensare e riprogettare contenuti, spazi, modalità di comunicazione e di contatto con vecchi e nuovi pubblici. L'emergenza sanitaria ha fatto venire a galla problemi che molti servizi culturali, tra questi le biblioteche, vivevano da tempo. Obiettivo del corso è comprendere come i luoghi della cultura siano nati per rispondere a esigenze in continuo mutamento e dotare gli studenti di strumenti di analisi e operativi per progettare, ripensare luoghi e servizi in grado di accogliere e dare risposta alle nuove fragilità socio-economiche-culturali e al sempre più diffuso desiderio di partecipazione e di costruzione attiva da parte delle comunità.
Giulia Allegrini
Phd in Sociologia, con un lavoro di ricerca sulle pratiche impegno civico collettivo e di collaborazione informale nella rigenerazione di beni comuni urbani. È stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'economia dell'Università di Bologna, dove continua a collaborare con il Centro Studi Avanzati sul Consumo e la Comunicazione. Attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti del medesimo ateneo nell’ambito del progetto europeo "Performing Gender- Dancing in Your Shoes", finanziato dal programma Creative Europe, e Professoressa a contratto per l’insegnamento “Partecipazione, civic engagement e democrazia urbana”, Laurea Magistrale in Sociologia e Servizio Sociale presso il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia. Ha collaborato sul piano scientifico e metodologico con la Fondazione per l'Innovazione Urbana. Per diversi anni ha progettato e facilitato processi di ricerca-azione con enti pubblici e associazioni.
10 ORE - 2 CFU
I due incontri avranno come temi fondamentali il "Confronto Creativo" e l'"Intelligenza Collettiva":
le dinamiche dell'ascolto attivo dal pensiero soporifero al metodo degli incidenti critici nella strutturazione del lavoro di gruppo e nel design della governance territoriale.
Marianella Sclavi
Marianella Pirzio Biroli Sclavi è scrittrice ed esperta di Arte di Ascoltare e Gestione Creativa dei Conflitti, ha insegnato Etnografia Urbana alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dal 1993 al 2008.
Le sue ricerche e i suoi scritti si caratterizzano per la pratica di una “metodologia umoristica” e la capacità di mostrare quanto un tale approccio è fondamentale per la comprensione non superficiale di situazioni complesse. I temi di cui si è occupata riguardano l’esperienza di passaggio da un sistema scolastico a un altro ( Italia-Usa: A una spanna da terra. Una giornata di scuola in Usa e in Italia, con una metodologia umoristica (2003); Italia/ Cina: il racconto a fumetti Ciao Mamma vado in Cina! (2011) e Italia/Italia La scuola e l’arte di ascoltare: gli ingredienti delle scuole felici.(2014), contributo a quattro mani, con Gabriella Giornelli. Arte di Ascoltare e Mondi Possibili , libro che riporta le lezioni tenute al Politecnico su arte di ascoltare, auto-consapevolezza emozionale e gestione creativa dei conflitti, è il suo long seller, sempre vivo grazie al passaparola di lettrici e lettori.
Altri libri raccontano esperienze di risanamento di quartieri in crisi (La Signora va nel Bronx (1993/ quarta edizione 2023) e Avventure Urbane. Progettare la città con gli abitanti (2002/2011/2022) o di intere città (L’introduzione con Vittorio Foa al libro di Susan Podziba: Chelsea story. Come una cittadina corrotta ha rinnovato la sua democrazia (2006) ) o il come, dove, quando e perché rinnovare la democrazia in senso partecipativo (il manuale scritto con Lawrence Susskind: Confronto Creativo: Dal diritto di parola al diritto di essere ascoltati. 2011)
Nel 2008 ha fondato Ascolto Attivo, società di consulenza nella gestione dei conflitti e nei processi di democrazia deliberativa. Da molti anni collabora col Consensus Building Institute (MIT, Boston), con il Master CRG (Conflict Resolution and Governance) della università di Amsterdam e diversi Master di Progettazione Partecipata in Italia, primo fra tutti il Master ProPart, della Facoltà di Architettura di Venezia diretto da Francesca Gelli.
5 ORE - 1 CFU
Spazi di incontro: progettare ambienti partecipativi per il dialogo civico
Questa lezione esaminerà come progettare spazi capaci di favorire l’incontro e il dialogo tra cittadini e istituzioni, concentrandosi su tre elementi fondamentali: spazi fisici (luoghi di interazione), emozioni (convivialità e senso di comunità) e metodi (processi partecipativi). Attraverso l'analisi di esperienze concrete, come quelle di Bologna e altre città europee, si valuterà come prevenire il rischio che le politiche partecipative si trasformino in “casse di risonanza” prive di impatto reale. Verranno invece illustrate strategie per promuovere processi partecipativi autentici, capaci di rispondere ai bisogni della comunità e di generare cambiamenti tangibili. L’obiettivo è fornire strumenti e approcci per progettare ambienti che incentivino l’innovazione, la collaborazione intersettoriale e una partecipazione civica attiva, rafforzando il dialogo tra società civile e istituzioni.
Domenico Di Siena
Membro di Democratic Society, Domenico favorisce sinergie tra istituzioni e cittadini. Con vasta esperienza in Europa e America Latina, ha orchestrato collaborazioni tra pubblico, privato, civico e accademico. Come docente internazionale, ispira innovazione civica e trasformazione sociale nelle principali università. La sua passione e abilità nel trasformare idee in azioni concrete lo rendono una figura chiave nella ricerca e promozione del Civic Design.
Ulteriori approfondimenti alla pagina Stage.