Programma

L’ambiente esterno, nelle sue diverse configurazioni, favorisce le pratiche attive del corpo e del movimento, attraverso le molteplici forme del gioco e degli apprendimenti connessi al gioco, l’esplorazione del territorio, lo sviluppo di conoscenze legare al rapporto fra il sé e il mondo.

• Lucia Carpi, La psicomotricità e i bisogni educativi naturali (BEN)
• Andrea Ceciliani, Corpo e movimento in Outdoor education
• Roberto Farné, Fondamenti socio-pedagogici dell’OE e del gioco
• Letizia Grasso, Arrampicata sportiva e pratiche educative inclusive
• Gabriele Semprini, Tracking a piedi, in bici e tecniche di elaborazione dei percorsi

La cultura dell’outdoor education rappresenta una cornice essenziale e più che mai attuale della dimensione pedagogica. Essa comprende gli aspetti storico-educativi, la dimensione estetica, la progettazione di spazi e ambienti esterni, le narrazioni sull’outdoor come spazio di formazione.

• Mirella D’Ascenzo, Storia e pedagogia dell’outdoor education
• Marco Dallari, Educazione estetica e arte in ambiente esterno
• Marco Guerra, Allestimento di ambienti educativi esterni
• Marcella Terrusi, Outdoor, immaginario e letteratura per l’infanzia

Sostenere le pratiche di outdoor education significa promuovere il benessere psicofisico a livello individuale, gruppale e comunitario, condizione fondamentale per la qualità dell’educazione.
Le scienze psicologiche e della salute offrono importanti evidenze scientifiche per condurre esperienze educative all’aperto.

• Francesca Agostini, Psicologia e ambiente: sviluppo e benessere nel ciclo di vita
• Giorgio Aicardi, Meccanismi fisiologici nell’attività fisica in ambiente naturale
• Fiorella Monti, Sviluppo affettivo, relazioni e ambiente
• Fabiola Crudeli, Educare all’aria aperta tra cura ed apprendimento

L’outdoor learning è l’ambito più orientato in senso didattico: l’ambiente esterno diventa ambiente di apprendimento, richiede una particolare “postura” dell’adulto nel mettere al centro le capacità osservative e attive degli allievi, che diventano conoscenze col sostegno di pensiero e linguaggio.

• Valentina Bergonzoni, Percorsi di educazione scientifica in ambiente esterno
• Alessandro Bortolotti, L’orizzonte internazionale dell’OE, approcci e ricerche
• Michela Schenetti, Didattica ambientale, strumenti e metodi di valutazione

La dimensione “avventurosa” è particolarmente suggestiva nell’ambito dell’outdoor education, essa sviluppa progettazione, resistenza e resilienza, rende possibili pratiche educative inclusive.
Avventura significa andare verso ciò che non si conosce, esplorare, mettersi alla prova, sviluppare empowerment.

• Alessandra Gigli, Adventure education, esperienze e riflessioni
• Giannino Melotti, Il setting di formazione outdoor

I temi della sicurezza e delle responsabilità, nonché la conoscenza delle normative fanno parte dei saperi che connotano la professionalità di chi pratica outdoor education nella scuola e nell’extrascuola. Si tratta, quindi, di orientare correttamente le proprie attività assumendo il rischio come fattore positivo.

• Paco D’Onofrio, Disciplina sulla responsabilità nei contesti educativi
• Giacomo Santi, Casistiche giurisprudenziali su peculiari aspetti della responsabilità educativa

Presso il Green Energy Camp di Palazzuolo sul Senio (FI) si svolge il periodo residenziale di formazione in una Summer School di 5 giorni.
Workshop, esperienze immersive in ambiente naturale e momenti di rielaborazione condivisa, caratterizzano questo come momento fondamentale nel percorso formativo proposto dal master.

• Roberto Garzella, Formazione esperienziale